I polimeri biodegradabili esistono fin dall'Impero Romano. Tuttavia, in passato avevano un'applicazione limitata, soprattutto in campo medico. Il rapido aumento dell'uso degli imballaggi in plastica nella vita quotidiana e le conseguenze dell'inquinamento ambientale hanno portato a un aumento della domanda di polimeri biodegradabili. Questi prodotti hanno le proprietà della plastica tradizionale, ma possono essere biodegradati nel tempo dai microrganismi.
L'Ecomater è un polimero biodegradabile secondo i requisiti della norma europea EN13432 sul compost industriale. Contiene tra il 40 e il 50% di polilattosio (oltre ad amido e poliestere alifatico) con un alto grado di biodegradabilità. I tipi più comuni di sacchetti realizzati con Ecomater sono sacchetti con manici ripiegati, borse con manici morbidi, sacchetti perforati e sacchetti a forma di maglietta.